30 Dic FascioMassoFiosa al Teatro Modus, dicembre 2024
Stamattina, ho ricevuto l’email inviata da una persona che l’altra sera era presente al Teatro Modus, alla rappresentazione teatrale dell’ultima inchiesta del nostro Vice-Presidente, il giornalista d’inchiesta David Gramiccioli. I commenti dei nostri Soci/Simpatizzanti/Spettatori sono sempre benaccetti e quindi volentieri pubblico quanto pervenuto.
la Redazione
FASCIOMASSOFIOSA AL TEATRO MODUS
Vivo in un paesino a pochi chilometri da Verona, ma non avevo mai sentito parlare del Teatro Modus: quella di sabato 28 dicembre, quindi, è stata una duplice – piacevole – sorpresa.
Un teatro particolare che ha ospitato uno spettacolo-inchiesta particolarissimo!
Poche ricerche in rete sono bastate a farmi conoscere questa simpatica realtà cittadina: un teatro sito in zona Orti di Spagna – in via Re Pipino, per la precisione – nato quale evoluzione del Teatro Impiria, un’associazione teatrale presente a Verona dall’inizio degli Anni Duemila, uno spazio che oggi ospita proposte culturali e artistiche sia di artisti affermati sia di giovani alla ricerca d’una possibilità d’espressione.
Sabato 28 dicembre, quindi, il Teatro Modus ha ospitato lo spettacolo-inchiesta del giornalista David Gramiccioli, presentato e supportato dall’associazione O.I.S. – Organizzazione Italiana per la Salute.
Sabato 28 dicembre, ore 18.30: una giornata un po’ particolare, a metà tra il Natale e il Capodanno, una giornata strana per uno spettacolo teatrale, ma il teatro è pieno di gente che sembra conoscere bene David Gramiccioli, già reporter di guerra e giornalista pluripremiato per le sue inchieste.
La serata inizia con “Amado mio”, un brano musicale del 1946, interpretato dalla soprano Andreina Braggio e prosegue con una girandola di foto d’epoca e una narrazione mozzafiato, coprendo un periodo di quasi cinquant’anni della storia d’Italia, un periodo che va dalla nascita della Repubblica – 2 giugno 1946 – a Tangentopoli – inizio Anni Novanta.
La foto, scattata da Federico Patellani nel giugno del 1946 in occasione dei festeggiamenti per la nascita della nostra Repubblica, è diventata un’icona mentre il volto di Anna Iberti, la 24enne milanese ritratta mentre “sbuca” da una copia del Corriere della Sera, è il simbolo della Repubblica Italiana: giovane, bella e piena di speranza.
E dalle controverse origini della Repubblica – ancora non è noto se la differenza dei famosi 2 milioni di voti fosse pro o contro l’addio alla monarchia e l’apertura alla repubblica – la Voce Narrante (lo stesso David Gramiccioli che è anche autore teatrale e attore nelle sue show-story) ci conduce fino al Maxiprocesso di Palermo attraversando le vicende del banchiere Roberto Calvi e della segretaria Graziella Corrocher, l’assassinio del deputato democristiano Enrico Mattei e l’omicidio di Aldo Moro e della sua scorta, la storia del sequestro di Roberto Peci (con sommario “processo” e successiva uccisione rivendicati dalle Brigate Rosse), “colpevole” d’essere il fratello del brigatista pentito Patrizio Peci, e del piccolo Alfredino Rampi, caduto o forse gettato nel pozzo artesiano nel 1981…
Storie e vicende solo apparentemente slegate, ma in realtà collegate tra loro da un sottile, ma indistruttibile!, filo rosso.
Storie e vicende di cui mi hanno parlato i miei genitori, storie e vicende che ho vissuto sulla mia pelle. Ora, però, gli Anni di Piombo, la vittoria dell’Italia ai Mondiali del 1982, la maratona televisiva per darci – in diretta – le notizie sul (non-)salvataggio di Alfredino cambiano sapore: nella memoria, tutto acquista un diverso valore, mentre la mente trova o riconosce nuovi, insospettabili, agganci.
Il 28 dicembre, al Teatro Modus, con David Gramiccioli, ho acquisito una nuova consapevolezza.
Sabato 28 dicembre, un amico mi ha portato al Teatro Modus: un grazie a lui per la splendida opportunità e un grazie a quanti hanno reso possibile questa serata-spettacolo!
Grazie, O.I.S.! Grazie, David Gramiccioli!
sg
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