Il Sasso da Minestra

Pentola sul falò

Il Sasso da Minestra

Il Sasso da Minestra, la Minestra di Sasso, La minestra del Villaggio: sono i diversi nomi con cui questa favola è nota.

È una storia che viene raccontata ai bambini per insegnar loro che la collaborazione è una cosa fondamentale: io l’ho già proposta altrove, ma… “repetita iuvant”, dicevano gli Antichi…

C’era una volta un villaggio i cui abitanti non andavano tanto d’accordo: oddio, non che si facessero i dispetti gli uni con gli altri, ma non erano neanche tanto amichevoli. Le persone si salutavano a malapena e ciascuno, con la scusa di “non impicciarsi”, tendeva a preoccuparsi solo per se stesso e per il proprio piccolo nucleo familiare.

Ognuno pensava a sé…

…pensate che in ogni famiglia c’era addirittura la corda per attingere l’acqua dal pozzo comune!

Qualcuno soffriva per questa situazione, ma non riusciva a fare molto per sbloccarla: sembrava che le persone del villaggio fossero resistenti a qualunque richiamo e a qualunque discorso “di buon senso”!

Un giorno, a fine mattinata, capitò nel villaggio uno Straniero dall’aria simpatica, che si piazzò vicino al pozzo.

Dopo un po’, una delle donne del villaggio si avvicinò al pozzo, infilò la “sua” corda nella carrucola, attinse l’acqua con il “suo” secchio e, salutato l’uomo seduto vicino al pozzo, si girò per andarsene.

Lo Straniero

-Ehi, signora mia, non è che avrebbe qualcosa da darmi da mangiare? – chiese lo Straniero.
-No, mi spiace: non ho proprio niente! – rispose la donna, che si chiamava Alessandra.
-Veramente, a me basterebbe dell’acqua ben calda: ho qui un sasso per la minestra che farà il resto… – obiettò lo Straniero sorridendo.
-Quand’è così… si accomodi: nel mio cortile, il fuoco è già acceso e le preparo subito una pentola con l’acqua – rispose la signora Alessandra, che corse subito a dirlo a Carla, la sua vicina.

La curiosità… talvolta è utile e buona!

Incuriosita, la signora Carla sbirciò oltre la siepe proprio mentre lo Straniero infilava un bel sasso nero nella pentola e mormorava:
-Uhmm, uhmmm… qua ci vorrebbero un paio di patate….
-Ehilà, buon uomo! Ce le ho io, le patate: le ho appena affettate!, aspetti che le porto… – esclamò la signora Gemma, che stava passando con un secchio d’acqua.
Un minuto dopo, lo Straniero assaggiò il contenuto della pentola e sospirò:
-Ah, se ci fossero due carotine e un pezzetto di carne…
Ecco le carote! – offrì subito la signora Cristina.
-Ed ecco qua un bel pezzo di muscolo tenero e saporito! – offrì il signor Giuseppe.

Il gran movimento di gente nel cortile di Alessandra non era sfuggito agli altri abitanti del villaggio, che decisero di partecipare alla “minestra di sasso” con quel che avevano in casa.
E così ci fu chi portò dei piselli tenerissimi, chi le biete appena raccolte, chi il sedano, chi il finocchio…
Chi non aveva verdure, arrivò con un po’ di frutta da condividere o una ciotola di croccanti crostini di pane …

Qualcuno contribuì con una bottiglia di vino buono mentre altri collaborarono portando i tavoli, le sedie, i piatti, le posate e i bicchieri per allestire un gran tavolone sulla piazza del villaggio…

Il dolce di Adriana e la tavolata in piazza

Restava solo Adriana, la persona più generosa del villaggio, quella che più soffriva nel vedere i suoi compaesani divisi e sempre in scaramuccia tra loro… e infatti arrivò per ultima, con un bellissimo dolce, impastato in fretta e furia quando s’era resa conto della piega che gli avvenimenti stavano prendendo…

La minestra borbottava nella pentola emanando un profumino meraviglioso mentre gli abitanti del villaggio ridevano e scherzavano tra loro.

Una delle signore assaggiò la minestra e propose di metterla nei piatti: tutti si guardarono intorno per invitare lo Straniero a sedersi al posto d’onore, ma… non riuscirono a trovarlo!
Nel pentolone, la minestra era saporita al punto giusto e… il sasso era sparito!

Gli abitanti mangiarono in allegria il pranzo allestito con il contributo di tutti, gustarono il dolce di Adriana e passarono qualche ora a chiacchierare piacevolmente.

Nessuno rivide più né il sasso né lo Straniero ma gli abitanti del villaggio si resero conto di quanto sia bello collaborare e condividere con gli altri ciò che si ha.

L’ho già detto: questo è considerato un racconto per bambini, ma l’ho riproposto qui perché, in tempi di grande confusione e di estrema divisione tra le Persone, mi sembra utile ricordare che “da soli si va veloci, ma insieme sui va più lontano (e con risultati migliori!)”.

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